L'epoca e la Piazza
La manifestazione è stata ambientata alla fine del secolo scorso, un po' per rifuggire dal consueto richiamo medievale, ma soprattutto per riscoprire il sapore genuino, la semplice quotidianità di un periodo non così lontano, ma già dimenticato. Il proposito è quello di ricostruire una festa di un paese di campagna all'inizio del '900 con i costumi e la scenografia relativi.
Attorno all'ovale costituito dalle caselle, vengono innalzate ampie tribune su i quattro lati della Piazza formando così un anfiteatro. A questo si accede attraverso tre grandi portoni simili ai frontespizi delle giostre di una volta.
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Le case prospicenti la Piazza e le viuzze circostanti e le tribune stesse vengono addobbate con bandiere e stendardi, insegne e cartelloni del tempo passato. Vi è il recinto con gli animale da cortile, la vecchia osteria, il gioco delle bocce, il fotografo d'epoca.
I partecipanti al gioco, gli organizzatori, moltissimi paesani, hanno ritrovato in soffitte o cantine i vecchi abiti dei nonni. Altri se li son fatti fare. Abiti da contadini, da notai e signorotti, da militari, da signore con ombrellino e cappellino. Son saltati fuori carrettini, vecchie biciclette, carrozzine, carriole, cerchi e trottole.
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Artisti di strada, il teatrino delle marionette, saltimbanchi e "trampolieri", suonatori, il mangiafuoco percorrono le viuzze e la piazza allietando ed intrattenendo il pubblico mentre la banda di Mirano, con le vecchie divise di fine '800, suona musiche d'epoca. Ma su tutti si ergono imponenti delle gigantesche oche bianche di legno che sembrano uscire da sotto i portici e sopravanzare i visitatori.
Nasce così LA FIERA DE L'OCA che ha come momento clou il ZOGO DE L'OCA.
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