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Fra sete fruscianti e preziosi ricami, l’abbigliamento della Belle Epoque è protagonista
di una mostra che ripercorre mode e modi d’inizio secolo. Una selezione di pezzi
originali, provenienti da importanti collezioni private, farà assaporare ai visitatori
l’atmosfera di un decennio pervaso da ottimismo e spensieratezza.
I grandi passi avanti della scienza e dell’industria, coronati dalla grande Esposizione
Universale di Parigi del 1900, avevano diffuso nella gente all’inizio del XX secolo una
grande fiducia nel futuro. Automobili, aerei, grattacieli erano ormai una realtà. Il cinema
muoveva i suoi primi passi, l’arte cercava nuove vie espressive. Per le classi agiate
erano gli anni dei caffé concerto e del Can Can, un periodo di divertimenti, feste,
ricevimenti lussuosi.
A cent’anni di distanza da quegli anni sfarzosi, questa mostra ne ricrea l’atmosfera
attraverso gli abiti che ne scandivano ore ed eventi. Abiti che, seguendo i dettami
dell’Art Nouveau e le sue sinuose volute, modellano il corpo femminile in una sensuale
“S” la cui linea è disegnata in ogni dettaglio, dagli alti colletti di merletto che salgono
sino al mento, alle gonne fascianti sui fianchi che si allargano in morbidi strascichi.
Nell’esposizione allestita nelle eleganti sale della Barchessa di Villa Morosini, a
Mirano, preziosi vestiti da sera, sogni di seta ricamati di jais e perline, si alternano ad
elaborati abiti da giorno. Déshabillé ornati da cascate di pizzi e nastri di raso svelano
dettagli di vita privata. Busti stringati e steccati ingentiliti da preziosi merletti ci
riportano ad una moda ed ad una vita da tempo scomparse.
Una moda incantevole ed effimera destinata a breve durata, spazzata via pochi anni
dopo dalla Grande Guerra e dai profondi cambiamenti che questa portò nel ruolo sociale
della donna nella società.
Curatrice della mostra: Camilla Colombo
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