La Compagnia dell'oca e la Festa dell'oca
Di tutto ciò è rimasto molto poco salvo il desiderio di impedire che tradizioni antichissime
andassero completamente dimenticate e sepolte da nuove mode. Così va vista la riscoperta e
il rilancio dei festeggiamenti a Mirano : quella che era una semplice festa paesana cominciò
a fregiarsi di una certa "nobiltà storica".
Nella ricerca di tutto questo materiale fu proprio Sandro Zara a riscoprire il vecchio detto:
"CHI NO MAGNA OCA A SAN MARTIN NOL FA EL BECO DE UN QUATRIN" e subito gli venne in mente di
rispolverare la vecchia tradizione di festeggiare il giorno di S. Martino mangiando l'oca.
Così con un gruppo di amici, si trovò attorno ad un tavolo e tra un bicchiere e l'altro diedero
vita alla Compagnia dell'Oca con un Comitato permanente il cui scopo è quello di organizzare
i festeggiamenti di S. Martino con la grande cena dell'oca dell'11 novembre. Era nata la Festa
dell'oca di Mirano nel lontano 1986.
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Il comitato inoltre si riunisce ogni anno un mese prima della festa per decidere il tema della
serata. Prendendo spunto da fatti, personaggi o avvenimenti della cronaca dedicò la serata ad
esempio ai Tiepolo (Oca Rococò), alla Perestroika (La Perestroca), alla caduta della Repubblica
di Venezia (Oca Serenissima), a Giacomo Casanova (Oca Casanova), o ancora al Giubileo
(Oca Giubilante). E naturalmente seguendo il tema viene ideato anche il menu che potrà essere
medioevale, settecentesco, ottocentesco tradizionale , ruspante , raffinato , ecc. ecc.
Son diventate ormai famose, tra i gastronomi, queste cene sempre completamente e rigorosamente
a base d'oca. La "voglia d'oca", ha coinvolto tutti i miranesi e ormai anche molti "foresti" ,
che affollano i ristoranti della zona che propongono l'oca per tutta la settimana di S. Martino.
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